I nostri
compagni
A noi gli animali piacciono, e molto.
La Martilde ci ha permesso di dar libero sfogo a questa passione. Dobbiamo anzi cercare di tenerla a bada, senza lasciarsi tentare dallo spazio e dall’ambiente disponibile, così da superare il numero giusto, che è quello che permette di occuparsi con affetto di tutti.
I gatti
i gatti a Martilde ci sono stati sin dall’inizio: MARtina (una siamese lilla) e maTILDE (una calico) hanno lasciato con noi milano (insieme al siamese seal point pindaro) e i loro nomi congiunti hanno creato quello dell’azienda.
per questo sono presenti sul nostro logo
e sulle etichette dei primi vini: barbera e bonarda, insieme alle relative uve. Sono stati seguiti da molti altri – a partire dai due figli di matilde e pindaro, merlino e morgana – alcuni parte di una dinastia di discendenti, altri elementi del tutto esterni, che hanno finito per accasarsi e rimanere. Una lunga fila di colorate sagome feline si snoda nella nostra memoria, una litania di nomi: greta, michele, melquiades, monica, mattia, martuffo, marte, mercurio, minerva, marina, magda, mapilio, margot, maestro, margherita, metrobio… (i nostri gatti tendono, con rare eccezioni, ad avere nomi che iniziano con la “m”).
purtroppo, la vicinanza con la strada non porta fortuna ai felini senza costrizioni; qualcuno non reputa importante frenare per un piccolo animale e ne abbiamo persi moltissimi. ritrovati ai bordi della carreggiata, oppure scomparsi nel nulla; spariti in campagna, portati via, vittime di qualche cacciatore o cane di passaggio. alla fine, non volendo più soffrire questi dispiaceri, abbiamo confinato i nostri amici all’interno di casa, riducendone drasticamente il numero.
morgana, detta la strega – vedi omonimo vino – grande cacciatrice, nata libera e sempre rimasta tale, è stata l’ultima rappresentante dei gatti esterni e ci ha lasciato, fortunatamente per vecchiaia, dopo una lunga vita felice, a più di sedici anni di età.
ha fatto seguito mantissa, cronologicamente la nostra terza siamese (una blu point) e due dei suoi figli: manfredi e medea. rispettivamente un siamese seal point e un’orientale nera.
ora, dopo che anche questi ci hanno lasciato, abbiamo una siamese bianca (molecola) e sua figlia mia (una lilac tabby). il numero è destinato a crescere, e abbiamo anche aperto un piccolo allevamento amatoriale; acrobatic cattery.
i siamesi sono gatti particolari, con una presenza abbastanza insistente e una forte personalità, ma ci amiamo molto gli uni con gli altri.
A distanza di anni, abbiamo anche aperto un piccolo allevamento amatoriale; acrobatic cattery.
I cani
i cani sono arrivati quasi subito, nel corso della nostra prima estate alla martilde. gelo e gaia erano due pastori maremmani meravigliosi, che ci hanno dato tante soddisfazioni, e il piacere di scoprire e apprezzare i lati migliori di questa antica razza. autonomi, intelligenti e senza nessuna pretesa, contenti di accettare le attenzioni che gli rivolgevamo, ci hanno spesso accompagnato in vacanza e in lunghe passeggiate.
gelo svolgeva equilibratamente le sue mansioni di custode e gaia era di una bontà illimitata.
il figlio geppo ha invece rivelato aspetti più oscuri e meno gestibili; un vero cane da guardia, purtroppo pericolosamente lunatico, ci ha comunque sempre difeso con tenacia (anche quando non strettamente necessario). dopo avere lasciato segni indelebili sulle mani di antonella e nei nostri cuori, se ne è andato nei primi giorni di marzo 2009, dopo quasi quattordici anni e mezzo di vita insieme. un sofferto addio, al quale siamo dovuti giungere con difficoltà e molta tristezza, riconoscendo e accettando il suo diritto a una conclusione dignitosa e libera, come è sempre stata la sua vita canina.
Nina era un piccolo cane abbandonato e ferito, che abbiamo accolto e curato con una certa riluttanza iniziale. speravamo che qualcuno la adottasse comunque. non volevamo un quarto cane e non eravamo abituati a quelli di taglia ridotta. era ossuta, ingobbita, triste e diffidente; difficile immaginare una vita insieme.
eppure questo esserino traumatizzato ha mostrato una determinazione granitica, unita ad una intelligenza vivissima e un’ammirevole costanza. nina si è prefissata una serie di obiettivi che ha perseguito senza lasciarsi scoraggiare, ed è riuscita a impadronirsi progressivamente di sempre nuovi e più ampi spazi, in casa e nel nostro affetto.
e’ stata la nostra gioia, un ricettacolo di vizi dall’ego fiducioso e ipertrofico, e ci ha seguito ovunque e condiviso con noi anche i momenti di lavoro.
ci ha lasciato il 18 agosto 2018, con un vuoto incolmabile e un ricordo indelebile.
gianna è stata il nostro primo mastino spagnolo, una ragazza gigante e riflessiva, che ha quasi subito ottenuto un posto a tutto diritto sulle nostre etichette e nelle nostre simpatie. trascorsa una iniziale fase distruttiva, ha sviluppato un’indole tranquilla, riservata, con qualche spazio per il gioco.
la maggior parte del giorno viene passata a sonnecchiare in qualche angolo del giardino (soleggiato o ombroso, a seconda della stagione), la notte è sempre stata di pattuglia, attenta a qualsiasi rumore provenga dalla campagna buia. alla sua scomparsa, ha fatto seguito un altro mastino spagnolo, guido, sempre del mitico allevamento del dharmapuri.
guido è nero focato e, con la sua mole, incute un certo rispetto, ma con noi è dolcissimo, e con i suoi compagni gioca, seppure un poco pesante, con molta attenzione.
l’altro mastino è stato gillo, i suoi antenati vengono dalla parte spagnola dei pirenei, e hanno il pelo più lungo e una maggiore vivacità e agilità di movimento degli altri cugini spagnoli. da cuccioli sono lanosi e irresistibili, ma è una fase breve. crescono con rapidità sorprendente, praticamente a vista d’occhio.
per fortuna, vista la stazza, sono cani molto equilibrati, e gentili con i propri compagni. anche nel momento critico del cibo, non difendono mai la propria ciotola con le cattive.
a gillo ha fatto seguito gemma, una femmina di mastino dei pirenei, sorprendentemente con gli stessi colori di gianna, e la stessa mascherina nera. dallo stesso allevamento del murtoi’s, gemma è l’incarnazione dell’astuzia femminile. furbissima e vivace, ha sottomesso i maschi di casa (raimondo incluso), che le concedono tutto.
l’ultimo arrivato è yusuf, un levriero afgano oyster brindle, dai colori sabbia e argento. sono stata io a farmi venire la voglia di conoscere meglio questa razza, e raimondo mi ha accontentato con qualche riserva. ora è anche lui stregato da questa strana creatura, che è gatto, scimmia, e cane solo in parte. sa assumere pose regali, così come atteggiamenti pagliacceschi, e nei suoi occhi scuri sembra di vedere una saggezza antica.
purtroppo per lui, crede di essere un mastino, e così (anche se ha insegnato a gemma a correre molto veloce), si butta senza timore in tutta una serie di rudi giochi, fatti di prese, placcaggi e spallate, che farebbero invidia a una squadra di rugby. yusuf non indietreggia davanti a nulla.
sta studiando duro per diventare un cane nina, dorme un po’ sotto e un po’ sopra il letto, e ha cominciato ad accompagnarci alle fiere.
Recentissimamente, non abbiamo resistito a tornare all’allevamento mariscalato, e prendere una bellissima cucciolina silver brindle: jezebel.
È ancora molto giovane, e il suo carattere è ancora in evoluzione, di certo è astuta, affettuosa, graziosissima e ci farà molta compagnia.
I cavalli
zaffo, uno stallone delle murge, è arrivato con noi alla martilde quando aveva poco più di quattro anni, e stavamo ancora cercando di abituarsi l’uno all’altra. abbiamo esplorato (perdendoci sovente) tutte le colline circostanti, e molte sere d’estate rientravamo a buio ormai fatto.
suo figlio diluvio è nato qui e ci ha regalato l’indimenticabile esperienza di un puledro “di casa”. dopo più di diciotto anni di vita condivisa, zaffo ci ha lasciato, con il ricordo di tanti momenti trascorsi e di emozioni profonde; un grandissimo dolore. nel corso degli anni, tanti animali hanno concluso la loro esistenza e abbandonato la nostra, ed è l’alto ma inevitabile prezzo da pagare per la gioia della loro compagnia. ma perdere il nostro tato è stato come se una parte di noi, libera e segreta, se ne fosse andata per sempre.
ci piace ricordarlo nelle sue evasioni tra i vigneti, gli inseguimenti durante i quali si lasciava quasi raggiungere, per poi trotterellare qualche metro più in là, o galoppare in direzione opposta: il suo grande gioco equino. è sempre stato uno spettacolo fantastico vedere la sua sagoma nera sfrecciare tra il verde dei filari, seguita dappresso da quella di suo figlio, diluvio.
Nato con un problema ad una gamba, questo non è mai stato montato. ha concluso una felice vecchiaia accudito e in luogo pianeggiante, nella bellissima struttura realizzata nel carcere di bollate, dove insegnano ai detenuti a prendersi cura e a comunicare con i cavalli.
tigo è stato purtroppo una meteora nella nostra vita, e una grossa perdita. in compenso, ci ha fatto conoscere la razza dei frisoni ed è grazie al suo ricordo che abbiamo cercato, e trovato, bram.
dato che, dopo tanto tempo, antonella cercava un cavallo anziano, tranquillo e ben addestrato, siamo ritornati dalla frisia avendo comprato uno stalloncino di 5 anni, a stento sellato. Ma bram è un cuore d’oro e, con tempo e pazienza, si è abituato ed affezionato a noi come noi a lui. Ci si è rimesso qualche osso, ma ne è valsa la pena.
Gli altri e il condominio
ci sono stati tanti altri animali, nel corso degli anni: la pecora clementina e sua figlia olivia (la bianca meraviglia di un agnellino appena nato! stupefacente), il pollaio con pulcini, oche, anatroccoli, e chiocce con un irrefrenabile istinto materno. ospiti occasionali come ricci, uccelli caduti dal nido, leprotti senza mamma, allevati al caldo nel bagno di casa… e poi c’è tutta l’altra popolazione che vive abitualmente qui, come noi.
fagiani e lepri, che conducono un’esistenza difficile all’epoca della caccia; bisce e altri innocui rettili, lucertole in abbondanza; qualche occasionale porcospino, daino, volpe, faina; i cinghiali, dei quali si ritrovano le impronte lungo i sentieri (e i danni nei vigneti!); insetti diversi (le odiate cimici, le verdi mantidi, le farfalle gialle e gli ingegnosi ragni) e vari pennuti: storni, passeri, cardellini, cince, pettirossi, cuculi, rondini, gazze, falchetti, corvi, upupe e altri.
alcuni uccelli organizzano il “condominio”. il condominio si raccoglie in autunno: alloggia preferibilmente sui due pioppi del cortile o sul platano del giardino. e’ epoca di migrazioni, e probabilmente discutono e litigano in merito alla rotta che è più opportuno seguire. come in tutte le riunioni di questo tipo, la regola di base è che nessuno debba essere d’accordo con gli altri, ma tutti impegnati ad affermare le proprie opinioni al massimo volume possibile.
anche chiusi in casa, a diverse decine di metri di distanza, è impossibile ignorarli.
ogni tanto il condominio si libra tutto insieme in ampi voli stizziti, radunando nuovi adepti, che arrivano singoli o in piccoli gruppetti, per alzare ben presto di ancora qualche decibel il tono della conversazione.
adoriamo il condominio, rumoroso ma davvero simpatico, e siamo contenti di ritrovarlo puntualmente dopo ogni vendemmia.